- Categorie: La magia Editoriali
La magia
editoriale | Mago o tecnico informatico?
Che la magia sia definita «presunta capacità» la dice lunga sul nostro moderno grado di scetticismo.
E fortunatamente la maggior parte degli esseri adulti sul pianeta difficilmente viene abbindolata da favole discutibili che raccontano di un certo Babbo Natale, il più vetusto abitante della Finlandia, che consegna i regali la notte della Vigilia a tutti i bambini buoni... Tuttavia è irrinunciabile rifiutare nel nome della razionalità a una certa dose di immaginario che ci induca a rievocare o rileggere le favole più misteriose. Quando si nomina la magia legata a memorie della nostra infanzia, una sorta di nostalgico romanticismo, ci ricorda che abbandonare quelle credenze fu doloroso in misura diversa per tutti.
Non tutto ciò che si definisce magico contiene però ingredienti positivi e luminosi. Infatti tra le arti occulte, si citano quelle benefiche ma anche le malefiche, capaci entrambe a quanto pare di dominare le forze della natura ricorrendo a formule, rituali o gesti misteriosi. La maggior parte delle tecniche vengono regolarmente smascherate dagli scienziati di ogni tempo nel nome del libero arbitrio e del metodo scientifico.
I primi magi furono dei sacerdoti persiani, ma alcune scene di pitture del paleolitico ci svelano finalità magiche legate alla caccia o alle fasi lunari che già influenzavano le convinzioni dei nostri antenati. Le civiltà spesso fondano la loro storia su racconti mitologici o straordinari, narrano di personaggi sacri che influenzano gli eventi e dominano i fenomeni fisici, ma soprattutto condizionano l'essere umano attraverso la suggestione. Lo scopo di chi si spaccia mago, fin dagli albori della civiltà, è quello di infondere paura e promettere un'illusoria felicità e le pratiche magiche hanno caratteristiche simili a quelle che si possono trovare in relazione ad aspetti tipici della superstizione e dell'occultismo.
Ma facciamo un passo oltre, noi crediamo davvero di vivere nell'era della ragione? I più pensano che viviamo finalmente in un'età dominata dalla scienza, ma se usiamo un occhio clinico dovremmo ammettere che spesso confondiamo la tecnologia con la scienza stessa, mentre essa ne è certo un'applicazione e anche una conseguenza, ma non la sostanza primaria. Uno dei primi aspetti che le distingue è la velocità perché la tecnologia fornisce risposte immediate, mentre la scienza procede per piccoli passi. Ecco allora che l'abitudine alla velocità che in qualche modo ci impone il mezzo tecnologico, è imparentato con la magia perché essa non è altro che la presunzione che si possa passare di colpo da una causa a un effetto senza compiere i passi intermedi.
La credenza nella magia non si è affatto disciolta con la scienza sperimentale perché il desiderio della simultaneità tra causa ed effetto si è trasferito alla tecnologia, che appare la figlia naturale della scienza. Appare.
«C’è un posto sicuro all’interno di ogni tornado. Il mio lavoro è quello di trovarlo.»
David Copperfield
«La magia è credere, e credere in se stessi: se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa.»
Goethe
«Privare la magia del suo mistero sarebbe assurdo come togliere il suono alla musica.»
Orson Welles