L'eros
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Non puoi abbracciare a lungo
Riflessioni sul tema eros
di Gina Grechi
L'abbraccio 1917, di Egon Schiele
Non puoi abbracciare a lungo qualcuno il cui odore non ti sia entrato dentro
Il mondo del sesso è multi sfaccettato. Scriverò del sesso pulito, del sesso che fa vibrare anime e corpi, del sesso che unisce profondamente gli individui, perché è quello che conosco.
Ci sono tanti modi in cui due persone possono scambiarsi ardenti dimostrazioni di coinvolgimento fisico e spirituale. In quella fase in cui "resistere" fa parte del pepato gioco della seduzione, anche l'incontro di due sguardi innamorati che si cercano impazienti tra la folla, può scatenare un universo di pensieri erotici, riservato esclusivamente alle felici menti dei proprietari di quegli sguardi.
Dal semplice ed emozionante contatto visivo, si passa, inevitabilmente, a un graduale contatto fisico. Chi non ha sperimentato su di sé il piacevole turbamento che serpeggia in tutto il corpo riuscendo a stringere, per la prima volta, la mano della persona a lungo desiderata!
Occhi, dita, piedi, ginocchia che fanno l'amore! Il resto poi viene da sé, incalzato dal bisogno di unione totale che le "pulsioni di vita", come direbbe Freud, instillano in due esseri viventi chimicamente affini.
Fare buon sesso è dirigere l'armonico concerto di tutti quanti i sensi e impossessarsi di qualcosa dell'altro che, senza essere filtrato dalla mente, entra nel tuo profondo e rimane lì. Un odore. L'amore è un odore.
Non puoi amare qualcuno senza desiderarlo fisicamente. Non puoi abbracciare per troppo tempo qualcuno il cui odore non ti sia entrato dentro. Questo distingue il sesso che si insegna ai bambini, dal sesso di cui parlano tanti; il sesso che funziona anche alla quarta volta, anche senza alcool, senza immaginazione, senza scenario, dal sesso che non lascia la voglia di "quell'odore".
Due persone unite nell'eros, condividono la storia di un viaggio che parte dagli occhi e sconfina in quel luogo dove il bisogno dell'altro... è in un "senso" preciso.
Ci coglierà, d'inverno, un coupé tutto rosa,
con azzurri i cuscini.
Si starà bene. Un nido di baci folli, posa
in tutti gli angolini.
Tu chiuderai le ciglia, a escluder la specchiera,
donde rabbiosi ceffi
di lupi e di demoni, con l'ombre della sera,
ci fanno gli sberleffi.
Poi, sentirai sul collo un bacio, appena appena.
E come un ragno pazzo, dalla nuca alla schiena,
ora ti correrà.
"Cercalo", mi dirai, chinando la testina,
E daremo la caccia a quella bestiolina,
che mai si ferma, e va.
Arthur Rimbaud