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L'inverno
editoriale | Stagione di gestazione e germinazione
«Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione»
Giuseppe Ungaretti
«L’inverno: crudele come la morte, e affamato come la tomba»
James Thompson
Ai vetri della scuola stamattina
l’inverno strofina
la sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
le case fa sparire
e ricomparire;
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciolo…
Gianni Rodari
«Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l'epoca della fede e l'epoca dell'incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l'inverno della disperazione. Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi».
Charles Dickens
C'è chi pensa che questa sia la stagione della morte, dell'immobilità e della paralisi, dei paesaggi freddi ricoperti dalla brina o dalla neve. Gli alberi spogli possono infondere un senso di tristezza, ma ci ricordano anche la bellezza nuda e inconfondibile delle cose. Mentre camminiamo nella natura che attutisce i nostri passi essa ci impone un salutare silenzio, su una strada di campagna, ma anche sotto un viale alberato in città, sappiamo che sotto di noi c'è un moto perpetuo di rinascita e di preparazione. L'inverno infatti è gestazione e assomiglia a una madre che porta nel grembo la vita anche se non la vediamo, anche il suo odore è diverso, per nasi attenti.
L'attività vitale sotto terra è al massimo e si predispone a esplodere verso l'esterno con l'arrivo della primavera, suscita attesa, preparazione, è un momento delicato, infatti le piante sono la specie più vulnerabile nelle prime fasi della loro vita; la germinazione deve avvenire al momento giusto per assicurare le maggiori possibilità di sopravvivenza possibili: una volta iniziato il processo, la pianta non può tornare indietro al suo stadio ‘dormiente’ e se vengono a mancare le condizioni per la sopravvivenza inevitabilmente muore. È in inverno che le piante si riposano grazie proprio a quel gelo, raccolgono le forze, accumulano energia. Per gli animali invece è un periodo più impegnativo, alcuni vanno in letargo, altri migrano, i più resistono, mentre noi possiamo approfittare di questa stagione per ricaricarci, dormire meglio e perché no, guardare le stelle nel cielo notturno che in questa stagione sono più brillanti.
In molti amano questi mesi anche per l’atmosfera intima e raccolta, per il brillio della brina che dona un delicato chiarore anche ai rami spogli, qualcuno si gode gli sport invernali, altri il camino acceso e i cibi calorici della tradizione, le letture poetiche, meditative, la musica classica o il blues. Ammetto che non è la mia stagione preferita anche se qualcuno dice che si apprezzano maggiormente la primavera e l’estate proprio perché dobbiamo affrontare prima i rigori invernali, io invece mi aggrappo a una certezza che si manifesta ogni giorno più palesemente dal 21 dicembre, solstizio d’inverno, quando le giornate cominciano ad allungarsi: si tratta di minuti rubati alla notte con discrezione, ma costantemente, piccoli doni di luce quotidiani.