Il corpo
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Sfogliando gli storici fumetti sudamericani
...tra amazzoni, guerriere e capitane di navi spaziali...
di Luca Villa - PRIMA PARTE
Falka in «Orizzonti perduti», di Juan Zanotto
Ho appena terminato di leggere Gilgamesh. Sono dodici volumi inseriti nella collana «Euracomix». Il fumetto è cartonato, a colori e ogni volume è in un numero di pagine variabile da 64 a 80.
Normalmente riesco a terminare di leggere un fumetto ogni sera ma considerando che non sempre ho tempo allora la lettura di tutta la storia mi porta via più di due settimane. Mi pare sia la quinta volta che leggo tutta la saga di Gilgamesh. È uno di quei fumetti di cui mi piacerebbe vivere la storia, non da eroe o attore principale, ma condividere con i personaggi quanto succede, camminare negli stessi luoghi, provare identiche emozioni. Questa idea si forma perché gli scrittori e i disegnatori di alcuni fumetti sanno dare materialità a quanto fanno, creando personaggi con una propria identità a cui manca veramente solo un corpo tridimensionale. Nel caso femminile in buona parte sarebbero corpi da modelle e questo sfugge dal reale riportandoci nel mondo del fumetto.
Alcuni racconti di scrittori e disegnatori sudamericani rimarranno sempre nei miei ricordi. Ne cito alcuni: Loco Chavez, Bruno Bianco, Helena, Barbara, Orizzonti perduti. Sono tutte storie arrivate a noi a puntate attraverso gli albi settimanali «Skorpio» o «Lanciostory».
Eccomi quindi su Alphard IV, pianeta di frontiera della confederazione galattica. Mi trovo nell’ultimo fumetto che ho citato, Orizzonti Perduti, di genere ovviamente fantascientifico. Nello spazio è in atto una guerra e sul pianeta le varie razze presenti si combattono per la sopravvivenza. Diciamo che non c’è da stare allegri. Il nostro eroe di turno si chiama Dan ed è un soldato della confederazione galattica. La sua collega Beverly viene rapita da un gruppo di amazzoni e il trambusto attira soldati nemici. Per salvarsi decide di utilizzare un modulo sperimentale molecolare di trasformazione. Sceglie di prendere la forma di un’amazzone delle terre alte e il risultato è una bellissima donna con un corpo stupendo. Quella che doveva essere una variazione sessuale limitata a poche ore, utile per sviare i nemici, entrare nel territorio delle amazzoni e liberare Beverly, si rivelerà essere il suo corpo per tutta la vita. Il modulo viene danneggiato e quindi non è più possibile ritornare indietro. Dan da questo momento e per tutta la storia sarà Falka (nome dell’amazzone uccisa durante il rapimento di Beverly e a cui ha preso gli indumenti). Quale uomo del pianeta non si potrebbe innamorare di Falka, di quel bellissimo corpo, ben visibile per il succinto abbigliamento indossato (in un pianeta prettamente desertico dalle alte temperature) non coscienti che all’interno di quella donna è presente il tenente Dan della confederazione galattica? L’italo argentino Juan Zanotto disegna una dea guerriera che combatte per la salvezza delle amazzoni contro tutti i nemici terrestri e spaziali. Forse in questa storia non mi sarei trovato a mio agio perché le amazzoni delle terre alte non hanno una grande considerazione degli uomini. Le storie di Falka le ho lette negli albi della collana «Euracomix», una bella serie di oltre 200 numeri, cartonati e a colori. La storia di Orizzonti perduti è presente in cinque fumetti «Euracomix» (numeri 82, 84, 113, 122 e 129) a cui è seguito un altro racconto chiamato «Falka» e raccolto in tre albi «Euracomix» (numeri 169, 173 e 215).
Barbara
Zanotto aveva già disegnato anni prima un’altra storia di fantascienza in cui l’eroe principale era Barbara, una bellissima donna terrestre. Barbara vive in un futuro dove l’uomo è regredito, l’ambientazione di tutta la prima parte della storia è una Buenos Aires per metà sott’acqua. La natura ha ripreso il sopravvento su quelli che una volta erano palazzi, chiese o monumenti. Contravvenendo ad alcune leggi (Jus primae noctis) Barbara sarà ricercata dal proprio clan e si scontrerà con una civiltà aliena simile a quella degli umani, gli Adri, causa dell’imbarbarimento della Terra. Come Falka anche Barbara è una donna guerriera e il suo fascino non lascia indifferenti terrestri e alieni. Le storie di Barbara sono state pubblicate su «Lanciostory», quindi alcune di loro nella collana «Euracomix» e la versione completa è stata presente nei primi tre volumi «Fantacomix-Day». Io ho preferito leggermele intere nei volumi di «Fantacomix-Day». Non ho mai collezionato «Skorpio» e «Lanciostory» perché non amo i racconti così spezzettati a puntate. Il formato è in carta leggera con il rischio sempre di piegarli e sono inoltre di difficile collocazione su uno scaffale. La collana «Euracomix» (anche qui le storie si sviluppano su più fumetti) è invece cartonata. «Fantacomix-Day» sono massicci fumetti con una copertina di cartoncino, ogni volume è di quasi 400 pagine.
Christa
Altra donna con un corpo veramente stellare è Christa, capitano della nave spaziale Starlight, da cui prende nome il fumetto. Il primo incontro di Walker (ex comandante di una nave spaziale e futuro compagno di tutte le avventure) con Christa è all’interno della Starlight e lei è completamente nuda in doccia. La sua bellezza è esaltata ancora di più dal contrasto con l’ambiente degradato in cui vive, una futura città, Mandela, nel continente africano, dove sono rimasti solo poveri, disgraziati, criminali e mutanti, l’inquinamento e la radioattività hanno distrutto il sistema naturale della zona. Le storie di Starlight sono presenti nel primo volume de «I giganti dell’avventura», una serie di un’ottantina di numeri di cui i primi 40 sono di grande formato e spessi per le quasi 300 pagine di cui si compongono. Mi piacerebbe far parte dell’equipaggio dell’astronave e benché Starlight sia solo una nave spazzino (recupera rottami nello spazio) Christa e Walker si trovano frequentemente a rischio di morire tanto è pericoloso viaggiare nello spazio.
Pampita
Ora cambiamo completamente ambientazione passando dalla fantascienza alla vita reale, quella che uno potrebbe vedere, forse, abitando in una città. Scritto da Carlos Trillo e disegnata da Horacio Altuna, nel 1975 esce in Argentina la storia a fumetti Loco Chavez. Potrei dire di trovarmi in una rumorosa redazione giornalistica e di fronte a me, nel tavolo vicino, a battere sulla macchina da scrivere c’è Hugo Chavez, detto Loco (matto), giornalista di Buenos Aires. Loco Chavez grazie alla sua attività è coinvolto in incredibili normali avventure: un innocuo satiro che gira per la città, un’amica pittrice a cui non hanno pagato dei quadri, una lanciatrice di coltelli alla ricerca di un partner, una ex compagna di scuola ricattata per foto compromettenti, ecc. Ha un grande amore, la fotografa Pampa o Pampita, che con alti e bassi proseguirà per tutta la storia fino al positivo epilogo finale.
Pampita e Loco Chavez
Pampita è una bellissima donna e lo sono anche la maggior parte dei personaggi femminili che entrano nelle storie di Loco Chavez. Tra queste c’è Gatto, una giovane arrivata dagli Stati Uniti e ospite della zia, la quale abita sopra l’appartamento di Loco. Di Gatto non si dice l’età esatta ma sicuramente è minorenne. Gatto ragiona da adulta ma soprattutto ha un corpo da diciottenne e attira l’attenzione anche di Loco, di cui diverrà amica. Questo creerà malintesi e numerosi pettegolezzi: alla mattina Gatto si trova vestita con la divisa della scuola e ben pettinata dimostrando tutta la sua giovane età e vicina a Loco Chavez lui sembra suo padre. La sera invece, grazie ad abiti molto più aderenti che danno forma al suo corpo e un po’ di trucco, esibisce un’immagine da maggiorenne e Loco «diventa» il suo compagno.
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[sarà pubblicata l'8 aprile 2022]