La famiglia
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La famiglia
editoriale | Diverse formule contro l’individualismo
Con «famiglia» si possono indicare tre distinte realtà: un gruppo di individui che vivono insieme nella stessa abitazione e in questo caso il termine corretto è «struttura familiare»;...
i rapporti anche sentimentali esistenti nello stesso e le dinamiche con le quali i coresidenti interagiscono: in questo caso si definisce «relazione familiare»; infine i legami e i rapporti esistenti fra distinti gruppi tra i quali vi siano dei «rapporti di parentela».
Questi contesti sono indipendenti l’uno dall’altro: quanto si osserva in un singolo ambito non può essere automaticamente esteso agli altri perché le dinamiche interne sono distinte e conducono a esiti diversi.
È importante specificare questo concetto perché se ci attenessimo alla definizione da vocabolario dovremmo pensare che la «famiglia» sia semplicisticamente il nucleo fondamentale della società umana costituito da genitori e figli, mentre possiamo facilmente capire che secondo questa affermazione solo un 60% circa della popolazione italiana farebbe parte di una famiglia.
Dall’antichità a oggi diversi fattori hanno modificato e trasformato la famiglia così come la conosciamo oggi, tra cui l’economia, la politica, la religione, i costumi, ecc., e nello stesso periodo storico differente era la famiglia nelle zone rurali o nella città, nonché tra i ceti più abbienti o quelli poveri. Non dimentichiamo inoltre che le condizioni economiche hanno sempre influito nella formazione del nucleo familiare, in quanto nel primo nucleo originario era fortemente espressa la volontà di mantenere l’unità del patrimonio dentro la stessa 'famiglia'.
Lentamente è divenuto palese che la famiglia (con o senza il matrimonio), non è un’istituzione cattolica, e tanto meno l’etica della famiglia non è un monopolio della religione. Del resto anche le istituzioni religiose più volte sono state modificate nella stessa cristianità e, come sappiamo, da alcune confessioni non accettate. Non per nulla dentro la cristianità sono nate 5 correnti e 56 Chiese.
Tuttavia sia le Costituzioni che le stesse istituzioni religiose non sono ancora state modificate perché i responsabili non hanno forse presente la realtà storica in cui viviamo. Il processo di trasformazione all’interno di una società è invece avvenuto, ma solo gli individui che ci vivono lo sanno, non i loro governanti e nemmeno i loro 'curatori di anime' che nulla sanno di cosa avviene spesso dentro le mura domestiche.
In questa nuova società che ha creato matrimoni sempre più rari e tardivi, vi è stata la diffusione di nuove forme di convivenza e in parallelo una drastica riduzione della natalità: cosicché la famiglia tradizionale coniugale ha perso importanza lasciando al centro della scena realtà sempre più peculiari, anche se per certi aspetti più fragili; questo perché i due soggetti devono risolvere i loro problemi da soli perché abbandonati a se stessi. Ciò nonostante i due si danno ugualmente da fare e in questa nuova società individualistica - per cui gli interessi del singolo sono più forti di quelli della coppia - finalmente le donne hanno la loro autonomia, possiedono le risorse economiche derivate dal loro lavoro in ogni campo, quindi il legame codificato da un’istituzione può essere rifiutato, nel nome di una decisione più consapevole e libera di scegliere l’altro. Sta avvenendo così la transizione da una cultura del sangue patriarcale, alla famiglia affettiva, unico sistema libero di difenderci dal figlio più pericoloso della modernizzazione: l’individualismo.