Gli effetti collaterali dei numeri

la solitudine del 17 e il silenzio evocativo di certi numeri

di Gina Grechi

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A volte i numeri hanno strani effetti sulle persone; non per niente, le 'manie' legate ai numeri, sono molte ed io… le possiedo tutte!


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Quando percorro una scalinata, ad esempio, non posso fare a meno di contarne i gradini. Spesso li salgo a 2 a 2 o, se mi sento animata da un particolare moto di agilità, a 3 a 3, sperando che la gradinata contempli multipli di due, o di tre, e che, alla fine dell'arrampicata, non resti nessun gradino senza compagno, o 'sprovvisto di simili' per formare un trio.

Mi affido di frequente ad una somma di numeri, per prendere delle decisioni importanti. Una volta non riuscivo a scegliere se partecipare o meno ad una festa; mi sono guardata intorno e ho sommato i numeri della targa di una macchina di passaggio: se fosse risultata una cifra pari, sarei andata al party; al contrario, una quantità dispari, mi avrebbe relegato in casa per tutta la sera. Il destino fece sfilare davanti ai miei occhi un 8 un 6 e un 2, ed io potei così scatenarmi nella festa più divertente dei miei 17 anni!

 

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A proposito di 17, ricordo di aver vissuto anche una razionale fase di 'EPTACAIDECAFOBIA', quando scelsi di allontanare dai miei pensieri, come fosse il diavolo in persona,  il numero 17. Ero convinta, infatti, che manifestare un'idiosincrasia nei confronti di qualcosa che non fosse un comune insetto dalle zampe pelose o un viscido rettile dalla lingua biforcuta, potesse regalarmi molto fascino e una certa dose di mistero, utile a solleticare la curiosità positiva di coetanee e coetanei. Dovetti abbandonare il 'momento EPTACAIDECAFOBIA' perché non dissipò neanche per un giorno la mia sete di nuove conoscenze, orgogliose di sfoggiare 'un'amica à la page, dalle paure originali'; anzi, mi procurò un soprannome sconveniente, che spero abbiano dimenticato in molti. Fu così  che, nella mia mente, il numero 17 uscì da un periodo di profonda e triste solitudine e riconquistò  il suo posto naturale tra il 16 e il 18.

Non c'è dubbio: nel bene o nel male, i numeri hanno la capacità di suscitare emozioni fortissime. Trovo che questo sia straordinario, considerato che essi comunicano attraverso 'l'assoluto silenzio della parola'. E quando sono uniti a formare date che segnano tappe fondamentali nella vita di ogni individuo, allora manifestano la loro grande potenza. Da 9 anni a questa parte, un banale '2 del 3' è capace di far piangere mia madre, la donna più forte del mondo, per diverse ore.

I numeri sono magici e hanno strani effetti collaterali sulle persone: le 22 e 22, ad esempio, mi rendono euforica come un buon bicchiere di birra, ed anche se l’eccitazione dura al massimo 10 secondi, essa lascia un ricordo colmo di aspettative belle; come vuole la tradizione, infatti, dopo essere inciampati nelle 22 e 22, ci si può sbizzarrire nell’espressione di un desiderio, conservato a lungo in un giardino segreto dell’animo e finalmente pronto 'per il grande salto'.

I numeri non suscitano 'sconcertante incoerenza' come una 'persona che dà i numeri'. I numeri sono i tasselli composti di un’infinita sequenza; la poesia del silenzio che non parla, ma evoca.

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