La Scuola... secondo me

Errori che diventano fiori in uno spazio accogliente e sereno

di Gina Grechi

giardino fiorito 1920

Voglio molto bene ai miei studenti; soprattutto quando sbagliano e, come ho insegnato loro, trasformano gli errori «in colorati fiori».


Puoi leggere l'articolo oppure ascoltare la voce dell'autrice


Per questo i loro taccuini non sono solo semplici quaderni in cui esercitare la scrittura creativa, ma anche piccole serre variopinte nelle quali è bandito l'uso di correttori e penne cancellabili, e in cui, accanto ai 'pensieri che rendono unici', fioriscono 'girasoli di sviste' e 'tulipani di inciampi ortografici'.

Aiutando alunne ed alunni a comprendere che, anche dietro una sconfitta, si nasconde una preziosa occasione di crescita, spero di contribuire alla promozione di un ambiente disteso, in cui l'idea di 'andare a scuola', sia associata ad immagini serene, addirittura divertenti.

 

 

Considerando che, purtroppo per molti, la propria casa «non è il luogo felice a cui tornare dopo una giornata difficile», mi sento in dovere di impegnarmi per offrire a ragazzine e ragazzini, uno spazio accogliente, in cui, 'il tempo per imparare', coincide col 'tempo per stare bene'.

Nella mia classe si correggono i compiti, sempre, si ripassano i verbi, si esplorano le caratteristiche di un genere letterario, si interrogano le carte geografiche, si leggono romanzi, si scrive in corsivo. Nella mia classe ci si racconta, si cantano le sigle dei cartoni animati 'di una volta', si balla, si fa un po' di teatro, si recitano poesie, ci si aiuta a vicenda.

 

viva la scuola 1920

 

Non potrei lavorare diversamente. Come dico sempre alle mie alunne e ai miei alunni: «Io mi ricordo com'ero a undici anni, perciò dovete fidarvi della vostra Prof.!»

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