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Inferno buio
Spegni gli occhi
di Andrea Basci
foto: Andrea Basci
Guarda il cielo quando sta per piovere
Il Cane giallo mi ha lasciato così e guardo nuvole nere e gonfie
In copertina un ombrellone a spicchi colorati piantato sulla spiaggia
lasciato solo ad aspettare il temporale
Passi veloci sul viale lasciando alberi perfetti
Il Cane Giallo racconta e la kaweco scorre fluida su spessi fogli di carta da pacco
Non ha pretese ma il suo inchiostro riempie pagine vuote spiegazzate in tasca
Si stende preciso dove il pensiero ha necessità di consolidarsi
Si viaggia nei sogni che ti lasciano senza fiato al risveglio
Così veri da dover dedicare del tempo per confinarli in spazi chiusi
Verso il mattino si fanno poderosi, raschiano le paure e aprono l’inferno buio
Sfuggono alle lenti
Al mattino scappano veloci e le fiamme si spengono adagio
Un buio difficile da capire
Senza parlare
Solo un rapido movimento degli occhi
foto: Andrea Basci
Il gesto così lieve non lascia dubbi
Entra
Appoggio la mano e muovo la maniglia e aspetto solo un cenno che arriva
Entra
Vuoi trovare il tuo inferno?
Entra
Mi infilo nel nero scostando di poco la porta e la chiudo alle spalle
Faccio fatica ad abituarmi al buio ma la camera oscura è stata maestra di esperienza
Spegni gli occhi e lascia spalancare le pupille
Bastano pochi minuti e il buio prende vita
Tieni chiusi gli occhi e lascia che il buio si illumini
Niente
foto: Andrea Basci
Non c’è niente e nessun rumore
Sono solo i pensieri che crescono e si amplificano
Mille voci in un brusìo perfetto
Se ne vanno da soli su vie diverse
I più bui corrono su fili sottili che si intrecciano tra le dita
Si tengono ben lontani dal bianco
L’inferno dove i pensieri corrono nel buio
Ho solo voglia di aprire la porta e guardare gli occhi del Cane Giallo
Chiedere
La luce mi fa barcollare e lui è lì sullo scarno
Ho visto cose che non volevo vedere
Hai visto la tua anima
Hai visto quello che si dimentica e quello che perdi nel buio
Non puoi fotografare quelle cose perché le porti già dentro
Immagini che vengono a galla per guardare l’ombrellone
Si volta il Cane Giallo e mi lascia da solo