Gli animali
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Non ho mai avuto un cane...
... e nemmeno un animale folcloristico
di Gina Grechi
La vita, a dodici anni, può essere complicata. La vita, a dodici anni, può essere addirittura difficile. La vita, a dodici anni, può essere un vero e proprio inferno…
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Non se al tuo fianco c’è un “Pippo”!
Io avrei tanto voluto un cane. Uno di quei bestioni giganti dagli occhi molto malinconici che, quando rientri a casa da scuola, «mettono il muso nel cancello e ti aspettano con la coda»; perché l’esistenza sbiadita di un adolescente invisibile agli occhi dei coetanei, può essere improvvisamente illuminata dall’inaspettata comparsa, al suo fianco, di un animale in carne ed ossa. Unica condizione abbastanza comprensibile: il “Pippo” in questione deve essere parecchio caratteristico!
Non tutti i genitori, però, se ne rendono conto. Lo straordinario padre di Maristella… altroché!
Di ritorno da uno dei suoi viaggi di lavoro all’estero, portò in dono alla figliola un Pippo, che trasformò la ragazzina più anonima dell’universo, nella “dea della scuola media”. Il coccodrillo si chiamava Silvano ed era piccolino come un ramarro, all’inizio; abitava nella vasca da bagno, non giocava con la paperella e non ho mai voluto sapere quale fosse la sua dieta. Il resto, naturalmente, è tragedia, ma non è questo il punto.
Il punto è che se Bernardo aveva un Levriero scozzese con cui conquistava le ragazze straniere, Giuditta una combriccola di sette pappagallini che recitavano in serie le poesie di Leopardi e Alice due gatti siamesi separati dalla nascita, anch’io e i miei fratelli, dovevamo possedere un animale molto folcloristico che ci rendesse super affascinanti.
Le preghiere in ginocchio rivolte ai nostri genitori furono precedute da: bigliettini amorevoli sparsi per la casa, stanze spolverate a dovere, compiti di matematica eseguiti con impeccabile precisione, cene a base di minestrone… completamente prive di lamentele!
Dopo mesi di schiavitù, la mamma e il papà, che, essendo adulti normali e pure un tantino allergici al pelo degli animali, neanche intuirono la possibilità di mutare in cigni i loro brutti anatroccolini… Ci comprarono un criceto in tre!
C’è un cane che mi ama
e sta chiuso in un giardino
Quando passo lui lo sa
mette il muso nel cancello
e mi aspetta con la coda
Quando arrivo lui lo sa
io lo bacio sopra il naso
lui mi lecca sulle orecchie
la sua zampa la mia zampa
lo accarezzo mi sorride
Non dormiamo mai vicini
ma io so che ci sogniamo.
Giusi Quarenghi