Il corpo
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Da quando ho conosciuto Sara
Ho cominciato davvero a danzare
di Gina Grechi
Il mio corpo… non è una prigione. Il mio corpo… talvolta è una casa. Il mio corpo… sono certamente IO.
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Chissà se anche Giovanni, Teresa, Martino, Eliseo, Antonietta, pensano che il proprio corpo li rappresenti. L'anima evoca; il corpo è: come l'immagine di un albo illustrato.
Ma il corpo di Sara… NON è Sara!
«L'essere Sara» va ben al di là di quell'apparire che ingabbia violentemente il suo spirito leggero. Sara NON è un passerotto intrappolato tra le sbarre del proprio aspetto fisico, un «Inno alla gioia» cantato a bassa voce, una bella poesia senza lettori. Sara è una ragazzina di tredici anni molto testarda, molto sofisticata, molto intraprendente, oltre che… molto diversamente abile.
Arriva da lontano, pattinando sulla sedia a rotelle più spaziale che si sia mai vista e quando il tuo sguardo incontra il suo, capisci immediatamente che succederà qualcosa di potente! Perché Sara, pur essendo dotata di un meraviglioso cervello perfettamente pensante, si esprime con grande fatica, sposta a malapena gli occhi, controlla a stento solamente poche dita di una mano… ma ti obbliga a fare i conti con le priorità della vita e a modificare i tuoi punti di vista!
Da quando ho conosciuto Sara, il mio corpo è diventato MAGNIFICO! 'Magnifico' nel senso di 'maestoso', 'glorioso', 'spettacolare': i movimenti e le pause che lo animano, penetrano uno spazio che acquista sempre una forma diversa, un colore nuovo, e lasciano un’impronta che sono io, senza ombra di dubbio. Attraverso la mia figura, posso scegliere di comunicare la mia essenza. Questo privilegio fa di me una persona fortunata.
Da quando ho conosciuto Sara, forse il mio spirito è un po' meno leggero, ma il mio corpo, libero da ogni costrizione… ha cominciato davvero a danzare!