Il silenzio

La voce del silenzio

... che sussurra ai miei desideri e interroga le mie disperazioni

di Gina Grechi

riflessioni silenzio

Il silenzio in quanto assenza di rumori fondamentalmente NON ESISTE: è l'eccitato brusio di perturbazioni sonore che invadono internamente il mio essere.

Nel silenzio celebro il trionfo dei miei pensieri agitati. Non c'è calma né riposo. Il mio silenzio non si assapora: lo si affronta con l'attenzione dei sensi.
Mi rilasso nella quiete di una vecchia canzone, nell'affettuosità di un consistente cucchiaio di crema alla nocciola, nella pace dei versi di Rilke, persino nel mormorio di un ipnotico programma televisivo.

Nel silenzio nuoto per cercare un approdo. E ascolto...

Talora il ritmo è rigoroso, quasi nevrotico: una goccia robusta che cade e rimbalza in un sottovaso ferroso; spesso è uno struggente canto d'amore soffocato soltanto dalle pareti del mio cranio.
Finché avrò vita l'esperienza del «silenzioso silenzio» non mi apparterrà. La sua voce mi starà alle calcagna: sussurrerà ai miei desideri e interrogherà le mie disperazioni, perseguiterà le mie notti insonni e animerà cento giorni di solitudine.
Talvolta il silenzio mi stupirà: indosserà un camice bianco e con sguardo severo dichiarerà che ho sbagliato, che, come al solito, dovevo riflettere prima di parlare. Il suo monito tuttavia mi sembrerà caldo e benevolo; mi infonderà sicurezza. Io allora capirò che il silenzio è anche memoria.

Nel silenzio transito. E conosco, affronto, distruggo, costruisco, immagino. Quando sono triste, nel trambusto del silenzio incontro sempre mio padre.

Sono a letto.
È scuro fuori, in casa tutto spento:
scendo con l'ascensore lento
nella miniera di carbone della notte.
Mi addormento. Voglio andare
giù piuttosto che salire,
dondolare come una moneta
nell'acqua della fontana
finire nel fondo,
scendere le scale che ho dentro
e perdermi un poco se è profondo.

Silvia Vecchini

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